Il ruolo dell’AD, com’è cambiato negli anni

amministratoreIl ruolo dell’Amministratore Delegato, noto anche come AD, è uno dei più ambiti a livello aziendale. Sostanzialmente, un amministratore delegato è il “capo” di un’azienda, colui il quale ha il potere di decidere, in pratica, su tutti gli aspetti aziendali e che decreta, con le sue strategie, il successo o il fallimento, di una compagnia.

Nel nostro paese il ruolo di Amministratore Delegato esiste praticamente da sempre, ma questo non vuol dire che esso non sia mai cambiato.

Ogni Amministratore Delegato, ovviamente, deve essere al passo con i tempi. Oggi, rispetto a qualche anno fa, ad esempio, un buon Amministratore Delegato deve essere capace di comprendere anche l’uso di internet e dei social network, dato che la rete è un canale capace di veicolare traffico, utenti e clienti. Addirittura ci sono aziende che realizzano campagne promozionali esclusivamente per la rete, e non è un caso.

Il modo di lavorare, oggi, è nettamente diverso rispetto a quello del passato e oggi bisogna essere più veloci. Di conseguenza, anche il ruolo dell’Amministratore Delegato deve essere più dinamico rispetto al passato, altrimenti si rischia di farsi travolgere dagli eventi, con il conseguente rischio di un (brutto) fallimento.

Un Amministratore Delegato è, da sempre, il creatore della cultura aziendale. Egli indica la direzione generale da seguire e dovrebbe avere in sé la capacità innata del leader, ovvero la persona da seguire a livello lavorativo.

Proprio per i suoi compiti e per le sue responsabilità, l’Amministratore Delegato è il “volto” dell’azienda, colui che prende i meriti principali se le cose vanno bene, ma anche colui che viene licenziato “in tronco” se le cose dovessero andare male.

Un ruolo delicato, ma dalle grandi soddisfazioni, sia da un punto di vista della carriera che, ovviamente, economico.