Il problema dei ritardi nei pagamenti della PA

Un sistema inceppato: come i ritardi nei pagamenti in Italia, dalla Pubblica Amministrazione ai privati determinano il rallentamento dell’economia.

Uno dei problemi maggiori che la crisi economica ha portato all’Italia è quello dei ritardi dei pagamenti da parte della Pubblica Amministrazione. Al TG si sono sentite spesso le storie di imprenditori privati a credito dalla P.A. costretti a chiudere l’azienda proprio per questi ritardi, a causa dei quali non hanno potuto pagare i fornitori, i dipendenti o le tasse.

Anche l’Ue ha richiamato l’Italia e il governo Renzi, attualmente in carica. L’Europa ha aperto una procedura di infrazione contro il nostro paese inviando una lettera in cui si cita la violazione della direttiva europea in merito ai ritardi  dei pagamenti. Tale direttiva indica in 30 giorni al massimo i giorni di ritardo nei pagamenti, prorogabili a 60 in casi eccezionali. Nel nostro paese la media è invece di 170 giorni per pagare servizi o merci e 210 giorni per i lavori pubblici. Davvero un’enormità.

Renzi aveva già detto che avrebbe lavorato sulle tempistiche dei pagamenti della P.A. , che sono effettivamente un gravissimo problema in grado di provocare dei rallentamenti nell’economia in sé.

Se, infatti, un’azienda non riceve il compenso spettante (si tratta a volte anche di centinaia di mila euro, se non milioni) significa un grandissimo anticipo di denaro che è stato fatto in passato per fare il lavoro. Ci sono poi i dipendenti da pagare, le spese da affrontare e le tasse da pagare. Se a questo si aggiunge che l’Amministrazione Pubblica chiede il pagamento delle tasse in tempi rapidi, mentre essa stessa paga dopo mesi, ecco che la coperta è un po’ troppo corta e chi ne fa le spese sono le aziende, soprattutto quelle di piccole e medie dimensioni.

I privati rischiano anche a livello finanziario da un punto di vista dei problemi nel pagare assegni o cambiali sottoscritte in passato, con il rischio concreto di vedersi iscritti nel registro dei cattivi pagatori. A quel punto, tra le varie problematiche, le porte del credito si “chiudono” e diventa molto complesso ottenere un finanziamento, a meno di richiedere un prestito protestati. Il fenomeno dei protestati (oltre che quello dei cattivi pagatori) è sempre più grandi.

A Renzi l’onere di risolvere i problemi del nostro paese, il prima possibile. L’Italia ha bisogno di ripartire.