Con gli analisti finanziari che prevedono un nuovo crollo delle Borse nel 2020, negli ultimi mesi imprenditori, manager e piccoli / medi investitori hanno dato via ad una corsa ai beni rifugio come non se ne vedevano dal 2008. Oro, pietre preziose, criptovalute sembrano essere al top delle preferenze di chi ha un capitale al riparo da tragedie economiche. E il caro vecchio investimento immobiliare? Può avere ancora senso, seguendo i seguenti consigli, che prendiamo direttamente dal portale immobiliare OIKIA.
Se le previsioni degli analisti si rivelassero corrette (speriamo di no), la proprietà di un’immobile, anche da tenere come capitale di facile conversione, potrebbe essere un’ottima alternativa ai classici fondi di investimento speculativo.
A patto che:
Nella realtà è più difficile di quanto si veda in TV. Specie in Italia, dove tra le spese da mettere in conto ci sono: burocrazia, pratiche e permessi. Nonché un carico fiscale non indifferente, che va a caricarsi e non poco sul già risicato margine. Per entrare nel business del cosiddetto “House Flipping”, l’unica è evitare di fare queste speculazioni da soli, ma entrare in società con una ditta di costruzioni. In questo modo si eliminerà la componente “costi che lievitano in corso d’opera” dall’equazione. Diminuiscono i guadagni ma, proporzionalmente, anche i rischi.
REIT è un acronimo che sta per Real estate investment trusts, ovvero società o trust che possiedono o finanziano investimenti immobiliari e vendono azioni agli investitori; questi ultimi riceveranno una percentuale del guadagno realizzato da tale investimento immobiliare.
Non è una scelta consigliatissima perché vi è controllo pari a zero delle scelte economiche e strategiche della società promotrice. Può essere molto valida ai fini della diversificazione degli investimenti.